Il Consiglio di Stato boccia il decreto sul canone Rai. "Impreciso e incompleto. Va riscritto"

di redazione Euroroma 14/04/2016 ECONOMIA E WELFARE
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Il Consiglio di Stato boccia il decreto ministeriale sul Canone Rai. Il parere negativo precede di soli due mesi e mezzo le prime bollette elettriche comprensive di importo per il canone.

Secondo il Consiglio di Stato il decreto del governo riguardante le modalità di pagamento in bolletta "non offre una definizione di apparecchio tv". E neanche precisa che il canone si versa una volta sola, anche se abbiamo più televisori in casa. E' dunque indispensabile chiarire che la famiglia deve versare la gabella un'unica volta, e soltanto se possiede un tv che riceve i programmi in modo diretto "oppure attraverso il decoder". In questo modo, il decreto chiarirà una volta e per sempre che non si deve pagare niente quando si hanno uno "smartphone o un tablet" che pure riescono oggi a intercettare il segnale televisivo.

Sempre il Consiglio di Stato stigmatizza la scarsa chiarezza del decreto ministeriale che pure tratta una materia importante. Scarsa chiarezza e semplicità per quanto riguarda la definizione precisa delle categorie di utenti tenute a pagare il canone. O per ciò che concerne la dichiarazione da fare all'Agenzia delle entrate per attestare di non avere l'apparecchio televisivo.

Altro grave limite della nuova modalità di pagamento è il coinvolgimento di molti istituti (Anagrafe tributaria, Autorità per l'energia elettrica, Acquirente unico, Ministero dell'interno, Comuni e società private), che quindi dovranno scambiarsi una serie notevole di dati sensibili, quindi si preannuncia un problema di privacy.



 


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